
Siria, la tensione continua a salire: la Russia accusa la Gran Bretagna di aver usato, insieme agli Stati Uniti, l'attacco chimico come pretesto per attaccare la Siria. Non si è fatta attendere la reazione di Londra "Sfacciata menzogna". Poi Macron "Abbiamo le prove certe dell'utilizzo di armi chimiche".
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Nuovo capitolo per quanto riguarda la sempre più complicata questione siriana. Ormai le schermaglie tra la Russia e il fronte Occidentale sono all’ordine del giorno.
Dopo le tensioni con gli Stati Uniti, oggi il Cremlino ha pesantemente attaccato la Gran Bretagna, accusata di aver inscenato, con la complicità degli Stati Uniti, l’attacco chimico avvenuto il 7 aprile a Douma.
Il portavoce del Ministero della difesa russo, il generale Igor Konashenkov, ha dichiarato “ Siamo certi che dal 3 al 6 aprile vi siano state forti pressioni sui rappresentanti dei cosiddetti “ caschi bianchi “ affinché realizzassero il prima possibile la provocazione che era già stata preparata “ ha tuonato Konashenkov, facendo riferimento alle armi chimiche che sarebbero state usate il 7 aprile.
Konashenkov ha poi proseguito “ Lo scopo era portare gli Stati Uniti ad attaccare la Siria “. A gettare altra benzina sul fuoco di una situazione che di ora in ora sta diventando sempre più intricata ci ha pensato l’ ambasciatore della Russia all’ Onu Vassily Nebenzia, il quale ha dichiarato che Usa, Francia e Gran Bretagna “ sono interessati solo a rovesciare Assad in Siria e a contenere Mosca “.
Immediata la risposta di Londra, che attraverso l’ambasciatrice britannica all’Onu Karen Pierce ha bollato come “ grottesche “ le accuse del Cremlino, aggiungendo che si tratta di una “ sfacciata menzogna “.
Nel frattempo si registra la frenata di Donald Trump sull’ipotesi di un imminente attacco militare al regime. In un tweet del 12 aprile ha specificato di non aver mai dato tempistiche su un ipotetica azione militare contro Assad, aggiungendo che “ potrebbe avvenire presto o molto presto “.
fronte europeo Angela Merkel, che in una conferenza stampa col premier danese Rasmussen, ha categoricamente escluso un intervento militare tedesco in un eventuale conflitto bellico.
Pressoché identica la posizione del presidente del consiglio Paolo Gentiloni, il quale ha precisato che “ L’Italia non parteciperà ad azioni militari in Siria “ limitandosi a fornire supporto logistico alle forze alleate come da accordi internazionali bilaterali.
Diversa la posizione della Francia : Il presidente francese aveva dichiarato ai microfoni di Tf1 “ abbiamo le prove certe dell’uso di armi chimiche” aggiungendo, a proposito di un possibile intervento militare che “ la Francia prenderà le decisioni a tempo debito, nel momento più utile ed efficace “.
Per quanto riguarda la Gran Bretagna , ieri il Daily Telegraph aveva rivelato che la premier Theresa May avrebbe dato l’ordine di spostare i sottomarini in previsione di un azione militare che “ potrebbe cominciare giovedì notte “. Secondo il quotidiano britannico la premier non avrebbe ancora preso una decisione definitiva riguardo una partecipazione della Gran Bretagna ad un ipotetico conflitto che la vedrebbe a fianco degli alleati. Tutto è possibile secondo fonti governative. Intanto è stata fissata una riunione di governo.
Nel frattempo il generale russo Yuri Yevtushenko dà notizia della presa di Douma da parte dell’esercito siriano, finora nelle mani dei ribelli. Inoltre l’intera regione della Ghouta è ora sotto il controllo delle forze siriane. Sempre Yevtushenko parla di “ Giornata storica per la Siria “.
Mentre la battaglia tra i due schieramenti prosegue a colpi di tweet e dichiarazioni al vetriolo, il mondo attende col fiato sospeso nuovi sviluppi, preoccupato per quello che potrebbe essere un nuovo triste capitolo della recente storia siriana.
FONTI:
Per l'immagine: www.we-news.com
Vittorio Bottillo