
Quando in molti dicono che il Coronavirus cambierà lo sguardo delle persone nei confronti del mondo, che si cambierà prospettiva perché la lezione ci ha insegnato che siamo tutti uguali e vulnerabili, sarà veramente così? Le tragedie ci insegneranno veramente qualcosa o ci vorranno sempre altre centinaia di milioni di vittime per svegliarci?.
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Più di 150 anni di lotte per i diritti dei neri, più di 150 anni di proclami e proteste per risvegliare il mondo all'indiscutibile verità che bianchi e neri hanno gli stessi diritti e gli devono essere garantiti anche le stesse possibilità.
Chi lo spiega, agli ormai grandi, figli di Martin Luther King che oggi nonostante le battaglie del padre una vita vissuta per la lotta all'uguaglianza pagata con la morte, non possiamo respirare?
Come fa a non mancarci anche a noi il respiro quando pensiamo che dopo più di 150 anni bisogna ancora combattere perchè la guerra di ieri è ancora quella di oggi?
Non è bastato Kennedy, che con la sua politica della "Nuova frontiera", chiedeva al suo popolo di superare problemi irrisolti di pace e di guerra, ignoranza e pregiudizi, mirando alla distensione sociale con la legge contro la discriminazione razziale.
Non è bastato Martin Luther King, che con il suo sistema di protesta non violenta lo portò a fianco a Kennedy a marciare per la proclamazione dei diritti civili degli afroamericani del sud degli Stati Uniti.
Non è bastata la nascita del "Black Power" con il leader Malcom che rivendicava l'orgoglio di essere afroamericani e che ha combattuto per mantenere e per portare avanti i "valori neri" del suo popolo.
Niente è bastato, perché oggi non riusciamo a respirare.
Il mondo nero allora si risveglia e torna a protestare in un America già debilitata dal Coronavirus e che ora si trova ad affrontare una nuova minaccia sociale.
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Simbolica e triste è stata la protesta di giorni fa dove cittadini bianchi e neri e persino poliziotti si sono ritrovati a protestare in ginocchio per nove minuti.
Nove minuti, tanta è stata l'agonia di George Floyd, il quarantaseienne afroamericano morto a Minneapolis, sotto la freddezza di un polizziotto che lo teneva a terra con il ginocchio sul suo collo fino ad ucciderlo, senza avere pietà delle sue urla, diventate tragicamente famose, "Non riesco a respirare".
Morirà nell'indifferenza del poliziotto e tra la folla di gente che agghiaciata si è ritrovata a morire con lui e a realizzare che nulla è cambiato per gli afroamericani ancora una volta vittime di brutalità.
E' così dalla paura del Covid19 si passa alla paura di proteste che pacifiche e purtroppo, in alcuni casi violente, porteranno a galla vecchi rancori e antiche rabbie che in un periodo del genere gettano cenere su un fuoco che già arde.
Risuonano allora accanto alle parole "I have a dream" quelle di Floyd "I can't breathe" come se le prime dessere fiato e voce alle seconde.
Il sogno di ieri è ancora quello di oggi: vivere in un mondo dove i nostri figli non verranno giudicati dal colore della pelle ma per le loro qualità e carattere (cit. M.Luther King).
Il 1963 non fu un traguardo a quanto pare, ma una conquista per la democrazia che gli afroamericani cercano di conquistarsi giorno dopo giorno, fin quando qualcuno gli faccia giustizia.
Quando vi sentirete soddisfatti? - continuava M.Luther King nel suo discorso - "Non saremo mai soddisfatti fin quando il nero sarà vittima degli indicibili orrori a cui viene sottoposto dalla polizia"
Non risuana ancora purtroppo la libertà che si aspettava.
E noi che assistiamo a tutto questo spettacolo dall'altra parte del mondo di cosa ci meravigliamo?
Noi che dopo la tragedia dello shoah assistiamo alla nascita anno dopo anno di nuovi gruppi di nazisti sempre con lo stesso odio che fomentano sui social network con minacce e insulti.
Giudichiamo ora la morte di George Floyd come un fatto scandaloso ma alla fine siamo gli stessi intolleranti che non vogliamo gli immigrati nel nostro paese senza dargli una possibilità di riscatto.
Il razzismo è la malattia del mondo intero, ancora più pericolosa del democratico Coronavirus, perchè creata da una mente umana che ha deciso da sè di essere superiore.
Dovremmo tornare a respirare tutti di una nuova umanità e cercare di scavare dove il razzismo si annida per poterlo finalmente sconfiggere, un primo passo sarebbe sconfiggerlo lottando contro i pregiudizi, l'ignoranza e in ultimo la povertà.
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FONTI:
Per il contenuto: Ilsole24ore.com Cos'è il caso George Floyd e perchè infiamma l'America.
Per l'immagine: tg24.sky.it
Valentina Procopio