
Il mondo si unisce all'unisono contro l'omicidio di George Floyd e si riapre una ferita ancora aperta, quella del razzismo, dopo secoli di battaglie per la difesa dei diritti dei neri. "Black lives matter!", dall'America al Regno Unito passando per il Belgio e l'Italia, si allarga a macchia d'olio la protesta antirazzista nel resto del mondo.
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Tante le paure intorno ad una protesta antirazzista che sembra abbia trovato nella morte di Floyd la voce ad una situazione disagiata che a quanto pare non ha mai smesso di esistere.
Una protesta al momento sull'onda del pacifismo che si spera non sia destinata a degenerare a causa di chi dietro la protesta istiga alla rivolta con la violenza.
Vittime di violenza invece sono state al momento, le numerose statue che nel mondo rappresentano, secondo i manifestanti, figure storiche con il passato in penobra e accusati di razzismo, schiavitù e colonizzazione.
Così ad aver pagato per primo sono state le numerose statue monumentali del navigatore genovese Cristoforo Colombo, accusato di aver portato la colonizzazione in America e di aver sterminato le popolazioni native.
E' successo a Boston, a Richmond, in Minnesota a Miami e qualche giorno prima in Inghilterra: le statue di Colombo sono state abbattute, imbrattate, bruciate e buttate in acqua come segno di protesta di un popolo che lo accusa di genocidio.
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Non è stato risparmiato nessuno, abbattuta la statua d Edward Colston che nel 600 si arricchì con il commercio degli schiavi, abbattuto il colonizzatore spagnolo del sedicesimo secolo, Juon Ponce De Leon a Miami, abbattuto il monumento di Jefferson Davis, primo e unico presidente degli stati confederati d'America dal 1861 al 1865.
La protesta si è fatta sentire anche in Italia dove il gruppo Kollettivo Studenti Autorganizzati di Torino ha imbrattato la statua di Vittorio Emanuele II non riconoscendolo come figura simbolo nazionale.
Tanti altri sono i nomi importanti da distruggere nella lista di chi, non potendo cambiare il passato, vuole distruggere ora i loro monumenti nel mondo che tengono vivo ancora il simbolo di ciò che loro rappresentano.
Per questo motivo, la professoressa Louise Richardson, rettore dell'università di Oxford, in un appello alla BBC, chiede di confrontarsi con la storia e di non distruggerla, chiedendo altresì di mettere al sicuro i monumenti entrati nel mirino della protesta mondiale.
Una storia che certo non possiamo cambiare ma dalla quale si può imparare perchè, sulle frasi di Edmund Burke, "chi non conosce la storia è condannato a ripeterla".
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FONTI:
Per il contenuto:
a) Ilfattoquotidiano.it "George Floyd, da St.Paul a Torino: continuano gli imbrattamenti delle statue dei razzisti"
b) Repubblica.it "USA: statue di Colombo abbattute e vandalizzate".
Per l'immagine: lfattoquotidiano.it
Valentina Procopio