Caso Regeni: è divisione per la vendita fregata Fremm all'Egitto accusato di non collaborare sulla morte di Giulio Regeni
Caso Regeni: è divisione per la vendita delle fregate Fremm all'Egitto, accusato di non collaborare sulla morte di Giulio Regeni

Era di pochi giorni fa il discorso di Conte che rassicurava la famiglia Regeni che Al Sisi avrebbe mandato entro il primo di Luglio i documenti richiesti dagli inquirenti italiani, che avrebbero fatto luce sui punti oscuri della tragedia legata all'omicidio feroce di Giulio Regeni. A quattro anni dalla sua morte, in realtà sono stati inviati soltanto il passaporto del ragazzo insieme a due tessere universitarie e una serie di oggetti personali. Basterà per dare fiducia ad Al Sisi e alla sua presunta voglia di collaborare?

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Inoltre, la politica italiana starà facendo del suo meglio per mettere alle strette l'Egitto? Crescono dubbi e perplessità in una vicenda che gli italiani dimostrano giorno dopo giorno di non voler dimenticare.

A pochi giorni dalla conferenza della procura di Roma con Il Cairo ecco che Al Sisi decide di fare un primo passo, che poco aiuta a far chiarezza sull'omicidio di Regeni, ma che comunque rappresenta una timida volontà di collaborazione.

Il primo di una proficua collaborazione, si spera.

Infatti si tratterebbe di nessun documento importante ai fini dell'indagine, ma documenti personali richiesti tre anni fa: il passaporto di Giulio Regeni, insieme a due tessere, un marsupio, degli occhiali da sole, un pezzo di hashish, un orologio, un bancomat e due borselli neri.

Gli oggetti furono sequestrati ai presunti killer (uccisi il 24 marzo di quattro anni fa), ma da una perizia fotografica, solo i documenti sembrano essere del ragazzo, il resto avvale la pista del depistaggio delle indagini e ad avvalorare la falsa pista dell'omicidio a sfondo sessuale.

Il caso vuole, che i documenti siano stati rilasciati a pochi giorni dal vertice della Procura di Roma con l'Egitto e a pochi giorni dal via libera del Consiglio dei Ministri per la vendita all'Egitto di due fregate Fremm.

Si divide inoltre, la politica sulla vendita degli armamenti, tra chi tutela gli interessi industriali e chi si mette dalla parte dei diritti umani contro un paese accusato di non rispettarli e di non collaborare sul caso Regeni.

Restano contrari PD e Liberi e Uguali, mentre Forza Italia chiede una soluzione di "equilibrio" che possa portare a chiarimenti sulla morte di Regeni ma che non interrompa i rapporti industriali.

Divisi invece i grillini da sempre molto sensibili all'omicidio del giovane italiano: divisione che ben fa discutere Salvini sull'integrità del Governo.

Intanto dietro la tragedia i genitori di Regeni sono stanchi di aspettare e chiedono "una risposta esaustiva a tutti i punti della rogatoria inviata dalla Procura di Roma nella primavera del 2019, rimasta priva di risposta".

Una vicenda che continuerà a creare tensione nello scenario politico nazionale e internazionale fin quando non sarà fatta giustizia per Giulio Regeni.

Aumentano infatti senza mai affievolire campagne social come quelle di "Che tempo che fa" che mantengono alta l'attenzione e l'opinione pubblica verso l'omicidio di un italiano torturato, ucciso e per il quale l'Egitto non si decide a collaborare seriamente.

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FONTI:

Per il contenuto:

a) Ilsole24ore.it "Caso Regeni, ecco i documenti di Giulio consegnati dagli Egiziani agli inquirenti italiani"

b) Avvenire.it "Il caso. Fregate all'Egitto, partiti divisi tra interessi industriali e diritti umani"

Per l'immagine: pintarest.com

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Valentina Procopio