
"Noi proteggemo Roma": Queste le parole simbolo del primo blitz contro il clan dei Casamonica che due anni fa portò all'arresto di trenta persone. Era il luglio 2018 e oggi il clan subisce un'ulteriore arresto. Ad avere un ruolo decisivo nell'inchiesta sono le donne del clan che si cominciano a schierare dall'altra parte della barricata. Saranno le donne a sconfiggere un clan fino ad oggi intoccabile?
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Due delle ex mogli dei componenti del clan Casamonica, hanno svolto un ruolo decisivo nell'aiutare la polizia a ricostruire 20 anni di storia di una delle famiglie più influenti del territorio, che a Roma ha saputo creare un'associazione mafiosa "orizzontale" difficile da smantellare.
Sono Simona e Debora, madri e mogli, due straniere entrate nella famiglia del clan e vittime di violenze e soprusi insieme ai figli che hanno deciso di raccontare tutto.
Le due donne hanno fornito agli inquirenti le tessere mancanti oltre a svelare il ruolo fondamentale che hanno le donne nella famiglia.
Le donne tengono infatti, compatte le famiglie, custodiscono soldi e droga e gestiscono manovre criminali che rendono quasi inutile l'arresto degli uomini, le cui attività continuano all'esterno attraverso di loro.
Un clan che si rende forte per un senso di appartenenza, che una delle collaboratrici di giustizia, ha paragonato ad un "branco che si aiuta sempre.
Uno dei punti di forza del clan, infatti, è l'assenza di un "capo dei capi" ma di singole famiglie che nel momento del bisogno si uniscono e si proteggono tra di loro.
Ogni famiglia agisce autonomamente ma quando c'è bisogno di proteggersi si uniscono al di là delle gelosie e dei rancori; il che li ha resi molte volte intoccabili e potenti.
Sempre loro spiegano dove e come il clan abbia investito le ingenti somme di denaro che hanno sempre avuto disponibili e di cui si perdono puntualmente le tracce.
Allergici a banche e conto correnti, i soldi vengono spesi in gioielli di alto valore, in orologi quali Rolex e in spese presso grandi Boutique.
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La "protezione di Roma" da parte dei Casamonica avveniva attraverso il controllo e la gestione di tutto il giro di estorsione e usura oltre a controllare diverse attività commerciali; attività amplificate anche in seguito all'emergenza del Coronavirus.
Un maxi-blitz, dove hanno partecipato più di 150 uomini della Squadra Mobile della Polizia con la Divisione Anticrimine, su richiesta della Dda, ha portato ad un sequestro per beni con un valore di 20 milioni di euro.
La famiglia incriminata è quella appartenente ai due cognati Ferruccio e Giuseppe Casamonica accusati di mafia con almeno settanta capi d'accusa tra cui estorsione, usura ed esercizio abusivo dell'autorità finanziaria.
Tra i beni confiscanti anche 7 unità immobiliari tra cui la villa di Roccabernarda, storica roccaforte della famiglia, che Nicola Zingaretti assicura diventerà un bene comune come già successo per altri beni confiscati alle mafie.
Una battaglia vinta che Virginia Raggi in un suo tweet reclama come vittoria di Roma e dei suoi cittadini.
Ancora una volta, il coraggio delle donne dei mafiosi, rompe il castello di omertà e dice di no ad un codice fatto di obblighi e tradizioni.
Soltanto le donne potranno porre fine infatti ad un sistema criminale che sembrava, fino adesso, intoccabile.
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FONTI:
Per il contenuto:
a) Repubblica.it "Roma, blitz contro il clan Casamonica: Arresti e sequestri per 20 milioni di euro"
b) Corriere.it "Blitz Casamonica, le intercettazioni. E l'ex moglie di un boss:" troppi soldi? Comprano orologi di lusso"
Per l'immagine: IlGiornale.it
Valentina Procopio