Quando ormai non se ne parla quasi più e il mondo sembra essersene dimenticato, ecco che una buona notizia porta luce in un anno buio per la pandemia; ritornano finalmente liberi Padre Pierluigi Maccalli e Nicola Chiacchio, rapiti in Africa tra il 2018 e il 2019. Sono 7 gli italiani liberati in quest’ultimo anno grazie all’ottimo lavoro dell’intelligence nazionale.
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Rapiti da miliziani jihadisti legati ad al-Qaeda, del religioso Maccalli non si avevano tracce dalla sera del 17 settembre 2018, quando durante la missione Bomoanga, a circa 150 chilometri dalla capitale del Niger, Niamey, un gruppo di persone fece irruzione nella sua abitazione e lo sequestrò.
Poco invece si sa sul rapimento di Chiacchio che si presume sia avvenuto qualche anno prima in Mali dove si trovava da turista.
Dopo un lungo silenzio, fatto di paure e timore, ecco che il 6 Aprile scorso, il gruppo jihadista, allora non identificato, contattava indirettamente il quotidiano Avvenire con un video che sembrava voler “riaprire” ad una trattativa.
A dare la notizia del filmato è l’Avvenire stesso che, citando il filmato di 24 secondi e con dei ferma immagine, rassicurava l’Italia che i prigionieri italiani erano vivi.
Nel filmato, che si scoprirà essere stato girato a Mali qualche giorno prima, i due italiani apparivano provati e dimagriti seduti uno di fianco all’altro, ma comunque in salute.
Successivamente al video è stato il direttore del sito di informazione giornalistica Aïr Info Agadez, Ibrahim Manzo Diallo, a dichiarare che il gruppo terroristico che teneva in ostaggio i due italiani era lo stesso che nel dicembre del 2018 aveva rapito l’altro italiano, Luca Tacchetto, e la sua amica canadese.
Questi ultimi due furono rapiti in Burkina Faso nel dicembre sempre del 2018 e secondo fonti sicure i due giovani sono stati rilasciati il 14 marzo scorso per motivi di umanità e senza la richiesta di alcun riscatto da parte dei rapitori.
La diffusione di quel video comunque, e la conferma dell’apparente buona salute dei due ostaggi, lasciava ben sperare, già ad Aprile, la possibilità di una negoziazione e di un rilascio.
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E dopo dopo una lunga prigionia, Padre Pier Luigi Maccalli e Nicola Chiacchio sono rientrati oggi in Italia; L'aereo con a bordo i due connazionali è atterrato stamattina a Ciampino alle 13:49.
Presenti per accoglierli il presidente del Consiglio Giuseppe Conte, il ministro degli Esteri Luigi di Maio e il capo dell’Unità di crisi della Farnesina Stefano Verrecchia, entrambi loro si dicono fieri di aver riportato a casa in un solo anno 7 nostri italiani sequestrati all’estero da organizzazioni criminali.
Grande soddisfazione per il duro lavoro dell’intelligence italiana, molto spesso realizzata in contesti territoriali facili da gestire e soprattutto a tratti pericolosi.
A far tuttavia presagire l’imminente scarcerazione, era stata anche la liberazione, nei giorni scorsi, di quasi 200 prigionieri jihadisti in cambio di ostaggi.
Insieme ai nostri due italiani, sono stati liberati anche la volontaria francese, Sophie Petronin, e il leader dell’opposizione maliana, Soumalia Cisse, anch’essi ritornati a casa.
Un gioco di squadra vincente quello tra il personale dell’Aise, i nostri servizi segreti esteri e le autorità maliane che hanno portato alla conclusione dell’operazione con un bellissimo lieto fine.
Messo un punto a questo brutto capitolo di storia nazionale, che ha messo ben in evidenza l’eccellente capacità investigativa dell’Autorità giudiziaria italiana, ora si torna a lavorare per riportare a casa i pescatori sequestrati in Libia con l’accusa di aver pescato in una zona che i libici ritengono di loro competenza.
Dopo 40 giorni, sono infatti bloccati in Libia, e in attesa di processo, i 18 marittimi (otto italiani, sei tunisini, due indonesiani e due senegalesi), di cui i familiari non hanno più traccia.
Intanto, a causa della crisi provocata dalla pandemia di coronavirus, sono tanti i differenti gruppi jihadisti che stanno sfruttando questo periodo per consolidare e allargare le loro posizioni e sarà bene tenere questa situazione sotto controllo.
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FONTI:
Per il contenuto: a) avvenire.it "Africa. Liberati in Mali padre Pierluigi Maccalli e Nicola Chiacchio" b) fanpage.it "Padre Maccalli e Nicola Chiacchio arrivati a Roma: ad accoglierli Conte e Di Maio".
Per l'immagine: rainews24
Valentina Procopio