Anche Donald Trump è entrato a far parte dei “potenti” del mondo che hanno sfidato e minimizzato il Coronavirus e da quest’ultimo sono stati pericolosamente aggrediti. Un virus, com'è stato dichiarato più volte, “democratico”, che ha colpito senza distinzione alcuna, ricchi e poveri, potenti e indifesi. Così dal primo ministro inglese Boris Johnson a Donald Trump il virus sembra quasi che stia punendo gli scettici dei piani alti.
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Da Johnson a Trump: tante le celebrità non risparmiate dal Coronavirus.
Da quando l’emergenza sanitaria è scoppiata sono tanti i nomi importanti che non sono stati risparmiati dalla pandemia e, per tanti guariti, tanti invece non ce l’hanno fatta.
Tra le teste coronate si annoverano il principe Carlo e Alberto di Monaco, ma anche star internazionali come Gibson, Banderas, e Sharon Stone.
Spostandosi in Italia poi,la situazione non è certo migliore e, tra politici, personaggi televisivi e dello sport nessuno l’ha scampata: Zingaretti, Nicola Porro, Chiambretti, Rugani e tra gli ultimi il Cavalier Berlusconi.
Accanto a questi nomi e tanti altri, che come loro, oggi sono guariti e stanno bene, sono molti i nomi eccellenti che purtroppo non ce l’hanno fatta.
Tra i nomi più significativi e simbolici, c’è quello di Henri Kichka, che dopo essere sopravvissuto ai campi di concentramento è morto a 94 anni a Bruxelles per le complicazioni del coronavirus.
Per colpa del Covid il mondo piange anche Luis Sepùlveda, che ha passato la vita “dando voce a chi non aveva voce” raccontandoci le grandezze e le miserie della storia del Novecento.
Insieme a loro altri come Lucia Bosè, Vittorio Gregotti, Raffaele Masto, Donato Sabia hanno vinto nella vita ma perso purtroppo la battaglia contro il Covid.
Detto ciò, l’immagine di Trump che sfacciatamente riappare senza mascherina e beffardo di esserne uscito più forte, suona come una presa in giro per le tante famiglie americane che hanno perso i propri cari in una pandemia forse troppo sottovalutata.
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Il gesto di Donald Trump che sfida il mondo che invece si richiude a riccio
Ancora positivo al Covid e mentre l’America invece vede ancora lontana la luce in fondo al tunnel, un altro gesto clamoroso del Presidente Americano, scatena polemiche in piena campagna presidenziale.
Sfrontato e fiero di sé, così Trump riappare nello schermo e sfida il mondo intero con un gesto che diventa irrispettoso nei confronti delle oltre 204 mila famiglie che hanno vissuto la tragedia della perdita di persone care.
Torna quindi in piena campagna elettorale, dopo essersi sottoposto alla somministrazione di un cocktail di farmaci sperimentali, considerati un salva vita.
Dimesso dal Walter Reed Medical Center e, mentre nel frattempo è allarme contagio al Pentagono con il capo forze armate in quarantena, Donal Trump si mostra in forma smagliante e levandosi la mascherina, quasi in segno di sfida, minimizza il Covid come meno pericoloso di un’influenza comune.
Il dottore della Casa Bianca, il comandante della Marina Sean Conley, precisa che il livello di saturazione dell'ossigeno del presidente è del 95-97 per cento, un livello quindi ottimale e non manifesta più sintomi del Covid-19 anche se verrà continuamente monitorato per la paura di un’inversione della malattia.
Il Presidente non perde tempo, e anche stavolta sui social, banalizza un virus - che ha devastato l’America - riducendolo a meno di un’influenza stagionale e con meno vittime di quest’ultima.
Facebook non esita e subito provvede a rimuovere il post che di fatto viola le regole sulla disinformazione.
Twitter, mantiene visibile il post ma lo etichetta come "fake news" non rispettando le regole "sulla diffusione di informazioni fuorvianti e potenzialmente pericolose relative al Covid".
A smentire le dichiarazioni di Trump sono infine i numeri: le vittime del Covid sono 210mila persone, un numero nettamente superiore a quello delle vittime americane dell'influenza degli ultimi cinque anni.
Tra i tanti Tweet, il Presidente conferma anche il suo appuntamento a Miami del 15 Ottobre e si prepara quindi a sfidare Biden che sarà presente se i medici e gli scienziati diranno che è sicuro incontrarlo.
Sarà un faccia a faccia interessante quello del 15 Ottobre, in quanto a differenza del primo, sarà un cosiddetto "town hall meeting" con gli elettori a fare le domande ai candidati.
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FONTI:
Per il contenuto: Repubblica.it "Dopo le dimissioni dall'ospedale, Trump minimizza il coronavirus. I social lo censurano" Ilriformista.it "Coronavirus, tutti i personaggi famosi contagiati e quelli che sono morti".
Per l'immagine: lettoquotidiano.it
Valentina Procopio